SISMA: PROSEGUE IL RILANCIO DEI TERRITORI COLPITI

Proseguono nel Lazio la ricostruzione e il rilancio delle zone colpite dal sisma del 2016, con un vasto piano di investimenti per le opere pubbliche e per lo sviluppo economico. L’obiettivo è sostenere le imprese, le attività produttive e le comunità locali. Tre i principali ambiti di intervento: sviluppo economico, ricostruzione e rimozione delle macerie

Proseguono nel Lazio la ricostruzione e il rilancio delle zone colpite dal sisma del 2016, con un vasto piano di investimenti per le opere pubbliche e per lo sviluppo economico. L’obiettivo è sostenere le imprese, le attività produttive e le comunità locali. Il presidente, Nicola Zingaretti ha illustrato stamattina l’avanzamento dei lavori insieme agli assessori regionali al Lavoro e alle

Politiche abitative, Urbanistica e Ciclo dei Rifiuti, Claudio Di Berardino e Massimiliano Valeriani.  Tre i principali ambiti di intervento: sviluppo economico, ricostruzione e rimozione delle macerie. A questi si uniranno un calendario di eventi culturali e la promozione del territorio.

SVILUPPO ECONOMICO

La Regione Lazio ha sostenuto lo sviluppo economico e produttivo dell’area del cratere con un investimento di 12 milioni di euro di risorse regionali messe a disposizione con diversi bandi: contributi a fondo perduto per le imprese, Fondo Futuro e prestiti per la liquidità. I tre avvisi hanno permesso di sostenere fino a oggi 848 attività economiche del territorio. Da aprile, inoltre, si aprirà una nuova finestra del bandoFondo futuro sisma’, che con 3 milioni di euro permetterà la concessione del micro credito a imprese e attività produttive con difficoltà o impossibilità di accesso al credito bancario ordinario; in particolare, l’avviso prevede prestiti fino a 25 mila euro a un tasso dell’1% e restituibili in 7 anni.

Si è invece chiuso a fine gennaio il bando da 4,8 milioni di euro finanziato da risorse nazionali e gestito da Lazio Innova, che prevede il sostegno a nuovi investimenti produttivi fino a 1 milione e mezzo di euro. Sono state 327 le domande pervenute, capaci di sviluppare investimenti potenziali per 54 milioni di euro e che prevedono un incremento occupazionale di oltre 600 nuovi posti di lavoro. Da notare che 26 domande sono state inoltrate da aziende esterne all’area del cratere, a testimonianza dell’interesse e dell’attrattività dei luoghi colpiti dal sisma del 2016.

RICOSTRUZIONE

Sono 271 milioni di euro i fondi nazionali finanziati per un totale di 270 interventi destinati alla ricostruzione pubblica delle aree del cratere. Per 47 di questi, sono già state avviate dall’Ufficio Speciale Ricostruzione della Regione le procedure di progettazione e aggiudicazione dei lavori, per un totale di 92 milioni di euro.

Gli interventi riguardano la messa in sicurezza del territorio, il dissesto idrogeologico, le scuole, la realizzazione di opere pubbliche, di urbanizzazione, per la tutela dei beni culturali e ecclesiastici.

Nei prossimi giorni, a Torrita, verrà inaugurato il nuovo polo per le attività artigianali mentre sono in corso i bandi di gara per la progettazione del nuovo Ospedale e il Centro di Formazione professionale che ospiterà l’Istituto alberghiero, entrambi a Amatrice.

Per quanto riguarda la ricostruzione privata, sono 510 le domande presentate per danni lievi su un totale di 2379 edifici danneggiati; le istanze presentate per edifici con danni gravi sono invece 128 per 6245 costruzioni. Per i privati, il termine per la presentazione delle domande è il 30 giugno 2019.

RIMOZIONE DELLE MACERIE

Sono state rimosse circa 800 mila tonnellate di macerie nei comuni e nelle frazioni coinvolte dal sisma con un intervento totale di oltre 70 milioni di euro, fondi nazionali gestiti dalla Regione Lazio. Nel dettaglio, sono stati quasi del tutto rimossi i detriti dai centri storici e dalle frazioni di Amatrice e Accumoli. Rimangono da rimuovere gli edifici vincolati dal Mibac, che richiedono delle procedure e tempistiche particolari, quelli posti sotto sequestro dall’autorità giudiziaria e quelli dei privati che possono decidere di posticipare gli interventi di demolizione e ricostruzione.

Nella fase emergenziale, sono stati spesi quasi 200 milioni di euro, che hanno permesso la realizzazione di oltre 880 unità abitative (SAE e MAPRE), 163 stalle per gli animali, per garantire altre forme di assistenza abitativa e per realizzare 3 centri commerciali e un’area food.

“Sono 271 milioni di euro i fondi nazionali finanziati, per un totale di 270 interventi destinati alla ricostruzione pubblica delle aree del cratere – parole del presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: per 47 di questi, sono già state avviate dall’Ufficio Speciale Ricostruzione della Regione le procedure di progettazione e aggiudicazione dei lavori, per un totale di 92 milioni di euro. Gli interventi riguardano la messa in sicurezza del territorio, il dissesto idrogeologico, le scuole, la realizzazione di opere pubbliche, di urbanizzazione, per la tutela dei beni culturali e ecclesiastici.

Tra i nodi della ricostruzione c’è la non presentazione delle domande sulla ricostruzione privata.
Ci son state molte riunioni con gli ordini professionali di stimolo sul tema e qui lo dico e noi avevamo avvertito di tenere strette le maglie degli affidamenti agli studi per evitare ingolfamenti, ma il dato è allarmante e  sottolineo l’importanza della lettera che stiamo inviando ai cittadini che hanno presentato richiesta di schede di valutazione del danno e che ancora non hanno presentato  nulla e sono la stragrande maggioranza, per ricordare loro che la scadenza è per i danni lievi il 30 giugno del 2019 e per i danni gravi il 31 dicembre del 2019” – ha detto ancora Zingaretti.